"In agricoltura interventi più tempestivi ed efficaci col 5G"

Lezione di Paola D'Antonio, docente UNIBAS, ad EIMA 2021. La sperimentazione a Matera del progetto del quale anche l'ALSIA è partner

Paola D'Antonio, docente dell'Università di Basilicata, all'EIMA Campus

Paola D'Antonio, docente dell'Università di Basilicata, all'EIMA Campus

Data : Fri Oct 22 12:35:00 CEST 2021

Maggiore velocità di trasmissione dei dati, e bassissimi tempi di latenza: bastano già queste due caratteristiche per rendere incredibilmente più efficace l'applicazione delle tecnologie 5G all'agricoltura. Lo ha spiegato a chiare lettere Paola D’Antonio, docente UNIBAS di Meccanica Agraria e Responsabile scientifico del progetto Bari-Matera 5G, voluto dal MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico), nella lezione "La rete 5G a supporto delle applicazioni di precision farming" tenuta all'EIMA Campus di EIMA 2021, in corso dal 19 al 23 ottobre a Bologna.

"Ci troviamo di fronte ad un network completamente nuovo - ha spiegato Paola D'Antonio, che insegna Meccanica Agraria, è impegnata nel settore dell’innovazione tecnologica in agricoltura, ed è presidente del corso di laurea in Paesaggio, Ambiente e Verde urbano. Il 5G - ha detto nel corso della lezione - è la rete trasmissione dati di quinta generazione. Al di là del forte dibattito in corso – ci sono comunque precise norme internazionali e indicazioni da rispettare, che ne validano l’uso - questa nuova tecnologia offre tre grandissime potenzialità: appunto la velocità di trasmissione di circa 10 gigabyte per millisecondo, i tempi di latenza particolarmente bassi - di 10 volte inferiori a quel del 4G - e inoltre il numero altissimo di device - anche 1 milione - che possono collegarsi ad un’antenna in 1 km quadrato, rispetto agli attuali 10.000".

 

 

"Il progetto "Bari-Matera 5G" - ha detto D'Antonio - portato avanti in collaborazione con Costanza Fiorentina, ricercatrice Digimat, che lavora sulla gestione dati da rilevamenti satellitari, e insieme a molti partner - tra i quali ALSIA, CNR-ISTI (Responsabile scientifico Erina Ferro) - stakeholder, associazioni e cooperative agricole e imprenditori, e con i partner tecnologici Tim - che ha finanziato il progetto - e Fastweb, ha visto applicazioni in vari campi. In Basilicata, Matera è stato l'unico sito in Italia nel quale sia stata realizzata con questo progetto la sperimentazione su macchine agricole. Non un caso, certamente, per l'alto valore che l'agricoltura ha avuto nel passato del territorio lucano, ma anche per la valenza attuale e futura di questo settore nel Materano, con la prospettiva concreta della creazione di numerosi e importanti hub tecnologici".

 

Immagine di repertorio: la prova 5G a La Martella (Basilicata, Matera) nel febbraio 2020

 

"La prova sperimentale - ha spiegato D'Antonio - è stata realizzata in una località molto significativa per la storia dell'agricoltura della Basilicata: quella del Borgo La Martella (MT). Su di un appezzamento di 5 ettari di frumento duro, la prova ha riguardato tra l'altro la validazione delle guide autonome delle macchine agricole che si muovono in 5G e la variabilità spaziale dei campi e delle colture, finalizzate alla concimazione a rateo variabile. Nella prova è stato utilizzato un drone del CNR dotato di una camera multispettrale - piloti sapr Arturo Argentieri CNR ISASI e Andrea Berton IFC-CNR - che attraverso rete 5G ha trasferito i fotogrammi rilevati sul sito FTP, dove le immagini sono state che corrette e "mosaicate", operazione indispensabile per la loro correzione e valutazione. Le immagini a quel punto sono state analizzate da un software messo a punto nel progetto, che ha utilizzato, interpolato e validato i dati provenienti da un cloud nel quale erano state convogliate anche altre informazioni del sito, riguardanti ad esempio la presenza di ostacoli rilevati con altri voli del drone, i dati agrometeorologici delle capannine e quelli satellitari. Quindi il software ha potuto elaborare una zonizzazione della superficie, e una mappa di prescrizione per la fertilizzazione. La mappa è stata inviata mediante rete 5G in download alla trattrice, che ha trasmesso le informazioni in ISOBUS alla macchina operatrice, uno spandiconcime a rateo variabile che ha lavorato con un rateo di 2 metri. Pertanto ogni due metri avevamo la possibilità di variare la quantità distribuita di concime. La larghezza di distribuzione è stata di 18 metri".

"Con questi DSS, i sistemi di supporto alle decisioni - ha concluso Paola D'Antonio - si arriva all’intervento differenziato, realizzando al momento tutto il processo in meno di 3 ore. Si tratta di tempi sperimentali, che potranno essere ancora migliorati con l'estensione della distribuzione del 5G, ma che già ora sono sbalorditivi se raffrontati ai tempi di organizzazione di un intervento a rateo variabile che - con le tecnologie attualmente in uso - prevede una organizzazione dei rilievi già alcuni giorni prima di quello previsto per l'intervento, con una componente di imprevisti che quindi diventa assai grande, mentre la tempestività è fondamentale per l'efficacia di questo e di altri tipi di interventi in agricoltura".

Redazione

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